"Perchè bisogna schierarsi per forza? Se lo domandava spesso negli anni '70 Rino Gaetano, cantautore romano tra i più originali del panorama musicale italiano. Gaetano in questo caso si riferiva alla possibilità di etichettare il suo lavoro artistico, molto frequente in quel periodo: nonostante gli anni 70' rappresentino l'apice della musica italiana (e non), in questi anni sono nate le prime distinzioni, i primi steccati che tendono a classificare una canzone, o più in generale un artista, secondo stereotipi semplificativi e poco concreti.
E' come se in quegli anni la produzione musicale venisse raccolta in una grande libreria o videoteca, con dei codici alfanumerici indicanti un settore.
Quindi Claudio Baglioni e Lucio Battisti li trovi sotto l'etichetta "sentimento & co", Fabrizio De Andrè e Franco Battiato in " Poesia e...", Francesco Guccini e Francesco De Gregori " sociale, politico e impegno", ecc...
Ammesso che queste etichette siano assegnate coerentemente con i temi e i motivi ricorrenti delle canzoni di questi artisti, un cantautore come Rino Gaetano dove dovrebbe essere collegato? E' un impegnato? è un poeta? o è forse un giullare?
Ecco, l'originalità dell'opera musicale di Rino Gaetano non si può racchiudere in un termine o un codice, perchè comprende sia i caratteri di De Gregori che quelli di Baglioni. E ognuno di questi artisti, anche se in modo personale e aderente al proprio stile, in qualche occasione si riserva di realizzare canzoni strutturandole come Gaetano.
Il concetto di steccati nella musica italiana è avvilente e privo di senso, perchè le classificazioni nette uccidono la musica, la neutralizzano e stereotipano.
Le canzoni di Rino Gaetano sono piene del cosiddetto "non-sense", perchè la cifra stilistica del cantautore di origine calabrese è pervasa da elementi linguistici che esaltano il suono e la beffardagine delle parole piuttosto che il significato delle parole stesse. In un mondo dominato dal caos (e a quel tempo rispetto ad oggi era molto meno), la musica può raccontare questo senza essere necessariamente sentimentale o eslicitamente impegnata politicamente, ma può farsene beffe, cercando di usare l'ironia come elemento narrativo e di critica. Le canzoni di Rino Gaetano sono davvero dei quadri, come quelle di De Gregori sono definite quadri impressionisti, quelle di Gaetano possono essere definite dadaiste o surrealiste, ma qualunque definizione diamo sarà sempre una restrizione. Rino Gaetano ha sempre saputo dove schierarsi, e lo ha fatto, ma non è entrato dentro una categoria. Anzi, si. Alla fine può essere classificato come un "giullare" "impegnato" nella "poesia" "sentimentale" e "politica"
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domenica 6 giugno 2010
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